In questi ultimi tempi diversi segnali, da istituzioni e aziende di tutto il mondo, stanno evidenziando una strada già tracciata: le rinnovabili come fattore trainante e decisivo per l’approvvigionamento energetico.
Segnaliamo innanzitutto IKEA, un gigante industriale che pondera i suoi passi, ma spesso nel sentiero della sostenibilità. Dopo i centri vendita alimentati con la geotermia, arriva ora a Pisa un impianto fotovoltaico per autoconsumo che – secondo i calcoli del colosso svedese, gli garantirà energia ad un costo dell’elettricità prodotta (Levelized Cost of Electricity – Lcoe) inferiore o pari al costo dell’elettricità venduta dalla rete. E questo non è il primo impianto in autoconsumo in Italia, ma forse allo stato attuale è uno dei più emblematici.
Recentemente sono usciti nuovi studi che paragonano i costi delle principali fonti rinnovabili alle altre fondi: ad esempio con la principale “concorrete” ovvero l’energia nucleare (studio Prognos) o in generale con le fonti fossili (studio Citigroup). I dati sembrerebbero confermare che comunque le fonti rinnovabili, nel ciclo vita d’impianto, costano meno. Tutto questo mentre in Spagna l’eolico supera il nucleare e in generale le rinnovabili coprono il 42% della domanda.
Per ultimo, ma solo per questioni di tempo perchè gli esempi sarebbero davvero tantissimi, Google – insieme a SunPower- hanno messo insieme 250 milioni di dollari per supportare l’adozione residenziale di pannelli fotovoltaici, un vero e proprio sostegno economico per l’acquisto a prezzi più bassi degli impianti. In questo modo i cittadini americani interessati riceveranno i pannelli direttamente dalla joint venture, grazie a una sorta di leasing nella quale guadagneranno tutti: gli utenti finali in bolletta e ovviamente Google e SunPower.