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Parte il RENTRI: la tracciabilità dei rifiuti

Dopo un lungo periodo di sperimentazione, in Gazzetta il Decreto che stabilisce l’entrata in vigore del nuovo sistema di tracciabilità: primi adempimenti da novembre 2024.

Il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti) introduce un modello di gestione digitale per l’assolvimento degli adempimenti quali l’emissione dei formulari di identificazione del trasporto, e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico.

L’obbligo di iscrizione al RENTRI è per i seguenti soggetti:
a) gli enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti;
b) i produttori di rifiuti pericolosi, fatto salvo quanto previsto dal comma 3 dell’articolo 9;
c) gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi;
d) i Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
e) i soggetti di cui all’articolo 189, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006, con riferimento ai rifiuti non pericolosi.

L’iscrizione per i soggetti obbligati va fatta in questi intervalli:

  • Tra il 31/11/2024 e il 31/12/2024 per imprese produttrici di rifiuti con più di 50 addetti e per tutti i soggetti non produttori iniziali di rifiuti:
  • Tra il 31/05/2025 e il 31/07/2025 per imprese produttrici di rifiuti con più di 10 addetti;
  • Tra il 30/11/2025 e il 31/01/2026 per le imprese produttrici di rifiuti con meno di 10 addetti.

Un “generoso regime transitorio”, come l’ha definito il Consiglio di Stato, che servirà a scongiurare il rischio di false partenze e catastrofici ‘click day’ come quelli che accompagnarono il debutto del Sistri. Altro elemento caratteristico del nuovo sistema è rappresentato dalle norme tecniche che disciplineranno il funzionamento del RenTRi, la cui definizione non è più demandata a decreti ministeriali, com’era con il Sistri, bensì a più snelli decreti direttoriali, che saranno messi a punto dal Ministero dell’Ambiente.

LINK: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/05/31/23G00065/SG

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